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17/03/2014 - Comunicato stampa incendio in raffineria di Gela 15 marzo 2014
A seguito della notizia di un incendio all’interno dell’area della Raffineria di Gela, pervenuta nella mattina del 15.3.2014, è stato disposto e coordinato, da parte di questa Procura della Repubblica, l’immediato intervento sui luoghi ad opera degli uffici competenti  per una prima verifica ed accertamento dei fatti.
Sul posto è stato constatato che nella zona interessata all’incendio, all’incrocio tra la Terza strada e la strada che separa l’impianto Topping 1 dall’impianto Coking 1 (isola 7 nord),  erano in corso attività  di raffreddamento delle linee contenenti  fluidi liquidi e gassosi (materie prime, prodotti e fluidi ausiliari) che corrono su rack, ad un’altezza di circa 5 metri, le linee cioè che avevano visto lo sviluppo dell’incendio.
In luogo era  presente un’autobotte dei vigili del fuoco che provvedeva a raffreddare, con acqua  proveniente dal circuito antincendio di raffineria, le tubazioni per evitare il rischio di ulteriori focolai, non essendo stato possibile individuare il punto esatto della perdita di materiale infiammabile.
Infatti,  dopo un primo spegnimento dell’incendio nella tarda mattinata, la combustione era ripresa, seppure in dimensioni ridotte, a causa del calore e dei continui gocciolamenti di prodotto.
Si è appurato, inoltre, che la parte più a nord della terza strada era invasa da un liquido verosimilmente fuoriuscito dalle tubazioni interessate dall’incendio, misto all’acqua utilizzata dai vigili del fuoco per le operazioni di raffreddamento delle stesse tubazioni. Il liquido, sulla sede stradale, raggiungeva  l’altezza di circa 20 cm e, nella intera zona, era percepibile olfattivamente  un forte odore di idrocarburi.  Di detto liquido è stato effettuato l’immediato campionamento, in contraddittorio con personale della Raffineria, per verificare, tramite apposite analisi, la presenza di idrocarburi e metalli pesanti.
Sul lato ovest della Terza Strada, che confina col canale interno A, in cui scorrono le acque di raffreddamento e che sfociano nel fiume Gela, era presente un argine in sabbia volto ad impedire lo sversamento del liquido presente sulla sede stradale nel canale A.
Nella zona dell’incrocio tra la Terza strada e quella  che separa l’impianto Topping 1 dall’impianto Coking 1, la sede stradale era completamente invasa dalle schiume utilizzate per lo spegnimento dell’incendio.
L’intera area, a causa delle operazioni in corso, delle alte temperature delle tubazioni e del  pericolo di esplosioni che potevano essere generate da possibili fughe di gas era interdetta all’accesso per motivi di sicurezza.
Alle ore 14.30  hanno avuto inizio le operazioni  di aspirazione del liquido idrocarburico presente sulla sede stradale della Terza Strada.
Va precisato che sul rack che corre sul limite EST della Terza Strada e che interessa  anche la strada che  separa l’impianto Topping 1 dall’impianto Coking 1, sono presenti circa 30 tubazioni, di differente diametro ed a diversi livelli, adibite alla distribuzione dei fluidi, liquidi e gassosi, per la produzione ed i servizi della raffineria.
Le operazioni di messa in sicurezza, effettuate con l’intervento dal Comando dei Vigili del Fuoco, hanno comportato la necessità di intercettare le  linee su rack che trasportano fluidi infiammabili e tossico nocivi. Va considerato che le linee coinvolgono l’impianto Coking 1, il Topping 1, il Vacuum ed il Claus,  situati nelle vicinanze della zona  interessata dall’incendio.
Le operazioni di raffreddamento delle linee è continuato ininterrottamente per tutta la giornata e successivamente, per ragioni di sicurezza.
Gli accertamenti svolti nell’immediatezza dal personale della Capitaneria di Porto e della Provincia di Caltanissetta con l’apporto dei Vigili del Fuoco hanno portato a disporre il sequestro a fini probatori delle linee interessate dall’incidente e dell’area sottostante, al fine di accertare le cause dell’incendio ed, in particolare, la riconducibilità di questo a difetti di manutenzione e puntuale controllo delle linee stesse. Va considerata, al riguardo, la vicinanza al luogo dell’incendio di grossi impianti ed il rischio effetto domino del verificarsi di un incidente rilevante, con possibili effetti per operatori e popolazione.  Da evidenziare che vi è stata la fermata in emergenza di detti impianti.
Sui fatti in questione la Procura della Repubblica procede per l’ipotesi di reato - contro l’incolumità pubblica - di  cui agli artt. 423-449 c.p. incendio colposo.


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